Un’attività fisica sempre più diffusa tra le persone giovani e meno giovani è la corsa. Tanti sono i motivi: è un’attività economica, permette di stare all’aria aperta, non vi sono vincoli di orari (se non quelli dettati dalla luce solare ma molti si armano di luce frontale). Il numero di persone che si allenano lungo i navigli o per le strade della città, oltre che negli stadi comunali o su tapis roulant, diventa sempre più grande e lo si può riscontrare con l’elevata partecipazione alle gare podistiche organizzate nei diversi paesi.
È una buona pratica sportiva perchè, tra le altre cose, riprende il nostro movimento fisiologico quotidiano: la camminata, con l’aggiunta di balzi e fasi di volo tra gli appoggi.
Ma non per tutti può essere ideale ‘sopportare’ questi continui balzi in quanto sono richieste notevoli capacità di adattamento alle sollecitazioni che il corpo riceve.
Ogni appoggio crea un’onda d’urto che deve essere in grado di dissiparsi tra le diverse strutture anatomiche. Se sono presenti delle restrizioni di mobilità le forze convergeranno su di esse facendo emergere il disequilibrio con conseguenti dolori o difficoltà.
L’azione dell’osteopata può essere di valido aiuto a chi pratica sport in quanto, tramite il trattamento manuale, stimola il recupero di movimento delle strutture interessate al disequilibrio e quindi avvantaggia l’adattamento dell’intero sistema.
Il dolore alla bendelletta ileo-tibiale o la lombalgia che possono comparire in seguito alla corsa ad esempio, sono il campanello d’allarme che il sistema emette, perché in difficoltà.
Ogni parte del corpo, ogni singola cellula interviene nell’attività che svolgiamo e tutto deve essere in grado di affrontarla.
La corsa è un’ ottima attività, sempre se il corpo viene ascoltato e rispettato.